A.I.C.S. BASKET

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Francesco e Luca, i nostri borsisti al Carpegna Basketball Camp

Al termine della stagione 2011-12, la Società A.I.C.S. BASKET FORLÌ ha deciso di concedere una sorta di borsa di studio a due ragazzi del Settore giovanile, Francesco Molea e Luca Fantuzzi, per gli ottimi risultati ottenuti in campionato e per la serietà con cui affrontano gli impegni sportivi.

Il riconoscimento a questi giovani atleti è consistito nell’offrire un’intensa settimana di allenamenti ad alta specializzazione presso il «Carpegna Basketball Camp» (C.B.C.), organizzato dalla Società 4 Torri Ferrara.

Come «inviato speciale», ho avuto la possibilità di incontrare i ragazzi al loro ritorno a Forlì nella sede dell’A.I.C.S. BASKET, insieme al nostro Presidente Gabriele Ghetti, e qualche domandina mi è sorta spontanea. I loro volti erano sì stanchi ma solari.

Sentiamo direttamente dalle loro parole cosa hanno da raccontarci.

- Francesco Molea («Molly», per gli amici) vuoi descriverci brevemente la tua esperienza al Camp?

- Innanzi tutto voglio ringraziare la Società per avermi dato l'opportunità di fare questa esperienza che mi ha molto entusiasmato. Il Camp è durato una settimana e si è tenuto in località Carpegna, un paesino molto tranquillo in collina, a pochi chilometri da San Marino. Io e gli altri ragazzi, per la durata del Camp, siamo stati ospitati presso l’Hotel Ulisse che si trova a dieci minuti di cammino dai due campi da gioco: uno all'aperto in stile playground e un'altro all’interno del palazzetto. Il primo giorno quando sono arrivato, ad accogliermi in albergo, ho trovato il signor Alfredo Gagliera, un signore molto simpatico e gentile, detto anche «Boss» perché era un po’ il tutto fare del Camp. Con lui c'era anche Andrea Fels, allenatore della Società 4 Torri Ferrara che è stato il mio punto di riferimento al Camp.

Eravamo circa una cinquantina di ragazzi divisi in tre gruppi: io facevo parte del gruppo dei grandi, nel quale c'erano altri undici ragazzi tutti della mia età, per lo più provenienti dalla zona di Ferrara. Non eravamo un gruppo molto numeroso, ma forse è stato meglio così perché siamo riusciti a lavorare sodo. Durante la settimana gli allenatori che ci hanno seguito sono stati Coach Guerra, con cui mi sono trovato molto bene per il modo di allenare, e Coach Gallani, altro personaggio di estrema simpatia. Oltre a questi ultimi, al Camp sono venuti a farci visita allenatori di alto livello come Coach Diana e Coach Blasone, allenatori d’importante fama.

- Negli allenamenti seguivate un programma ben preciso?

- Gli allenamenti giornalieri erano due: la mattina lavoravamo sulla parte fisica e sul miglioramento dei fondamentali; il pomeriggio facevamo un lavoro più tecnico sulle situazioni di gioco e a seguire ci sfidavamo in alcune gare. La sera invece venivano sempre organizzate attività. Ad esempio, una sera è stata chiusa la strada davanti all'Hotel, dove sono stati montati quattro canestri; i ragazzi dell'organizzazione hanno disegnato con la bomboletta direttamente sull'asfalto due campi da basket e abbiamo fatto un torneo di tre contro tre per la strada, che è stato davvero divertente.

- Sento nel tuo racconto la gioia per questa settimana passata nelle montagne pearesi; una tua considerazione finale?

- Questo Camp è stata un'ottima esperienza per me. Ho lavorato tanto ed è stato molto stancante, a causa anche del caldo torrido, ma comunque molto divertente. Ho avuto occasione di conoscere tante persone nuove e di mettermi alla prova confrontandomi con altri ragazzi. Imparare ancora di più su questo bellissimo sport, ascoltando i consigli di grandi allenatori che non s’incontrano certo tutti i giorni. Un’opportunità per migliorarsi divertendosi che consiglio a tutti quelli che amano questo sport e hanno voglia lavorare sodo. Ringrazio ancora una volta la società A.I.C.S. BASKET per questo magnifico regalo che mi ha fatto veramente piacere.

- Ora passiamo a te, Luca Fantuzzi (detto «Fantuz»); quale impressione hai avuto del Camp?

- L’impressione è stata molto positiva in quanto, grazie all’occasione che l’A.I.C.S. BASKET ci ha concesso, ho potuto apprendere divertendomi (che poi è proprio il motto della nostra Società). Questo è il primo anno che partecipo a questo Camp e devo dire che mi ha molto affascinato; sarà stata forse anche l'aria pulita e il bellissimo panorama che si presenta in Carpegna. Non si poteva scegliere un posto migliore che questo paesino tra le montagne pesaresi, dove si mantengono sapori e tradizioni di un tempo. Arrivato all'Hotel Ulisse, ho anch’io conosciuto le due persone più importanti del Camp: il responsabile del Camp Andrea Fels e Alfredo Gagliera che, come ha spiegato Francesco, è un po’ il factotum, con il compito di risolvere i vari problemi che si potevano presentare. Nel pomeriggio sono già iniziati gli allenamenti; Francesco ed io facevamo parte del gruppo dei grandi, dove eravamo una dozzina tra 1995-‘96-‘97.

- Hai imparato nuove tecniche?

- Durante la settimana abbiamo alternato lavoro tecnico con lavoro fisico, utile per apprendere alcuni esercizi che si possono ripetere anche da soli in palestra. Ogni esercizio era specifico per una determinata parte del corpo che doveva essere sviluppata o rafforzata. La giornata degli allenamenti era organizzata in questo modo: la mattina eravamo divisi in due gruppi, uno faceva lavoro atletico con coach Guerra, mentre l'altro faceva lavoro tecnico sui fondamentali con coach Gallani, poi ci s’invertiva. Nel pomeriggio eseguivamo quasi tre ore di allenamento improntate sul lavoro difensivo e offensivo che, sommate alle tre del mattino, ci facevano raggiungere quasi sei ore di allenamento giornaliero. Si sudava quello è vero, ma lo facevamo con un solo scopo: imparare e ancora imparare.

Devo dire che lo staff del C.B.C. è risultato molto valido e preparato; questo ci ha permesso un ulteriore sviluppo tecnico con esercizi che magari, durante gli anni precedenti, con la nostra squadra, non avevamo eseguito.

- Alcuni personaggi di spicco erano presenti all'iniziativa?

- Ospiti d'eccellenza del Camp sono stati Andrea Diana e Mario Blasone che hanno portato la loro esperienza da allenatori sul campo cercando di regalarci qualche fondamentale in più e di insegnarci cosa voglia dire essere giocatori di basket. Ma non c’era solo lavoro, un giorno della settimana era dedicata al divertimento, con uscita all’«Aquafan», senza dimenticare le cene del Camp con musica e balli fino a tarda notte.

- Che cosa pensi di questa esperienza?

- Questo Camp mi è stato utile da molti aspetti da quello fisico, quello tecnico, ma anche dall’aspetto sociale perché il C.B.C. è come una grande famiglia dove ho potuto conoscere giocatori del 4 Torri Ferrara miei coetanei che prima consideravo solo avversari di gioco, ma adesso sono diventati miei amici, insieme a tutti gli altri. Inoltre, ho potuto cambiare la mia mentalità grazie ad alcuni consigli che i Coach mi hanno rivolto personalmente e che andavano fuori da qualsiasi ragionamento tecnico e fisico. Mi hanno insegnato come stare in campo con la testa, base molto più importante della prestazione fisica o della tecnica in un giocatore di pallacanestro. Ringrazio la società A.I.C.S. BASKET per l'occasione che mi ha dato.

Sentita la testimonianza dei nostri ragazzi, come genitore e collaboratore, non mi resta che ringraziare ancora la Società, rimandando l’appuntamento al prossimo anno. Il progetto, infatti, prevede una continuità e saranno elargite altre «borse di studio»: ragazzi, lavorate con impegno e il prossimo anno magari sarete Voi a partecipare al Camp!

Marino Fantuzzi