A.I.C.S. BASKET

A.I.C.S. BASKET

L'ex Nazionale Marco Ricci, nuovo allenatore delle selezioni Under 15 A.I.C.S. Barone Montalto Basket Forlì

Marco Ricci è la storia della pallacanestro nazionale. Romano di nascita ma cittadino del mondo, cinquant'anni, Ricci in carriera ha indossato, da protagonista, le canotte della Virtus Roma, del Caserta, del Rimini e della Reggiana, solo per citare alcune compagini. Per lui anche esperienze nelle leghe statunitensi. Senza dimenticare la sua avventura con la Nazionale maggiore e con la Nazionale Over 40, guidata da coach Alberto Bucci, a fianco di atleti come Vittorio Gallinari, papà della stella di New York, Silvano Dal Seno e Roberto Premier.

Approdato a Forlì, ora  Marco Ricci, cura le squadre "A" e "B" Under 15  dell'AI.C.S. Barone Montalto, oltre ad essere giocatore, più precisamente pivot, della compagine che affronta il campionato di Promozione, dove peraltro gioca con ottimi risultati.

Con lui, si è parlato a 360 gradi della realtà del settore giovanile.

Che tipo di esperienza è, quella in un settore giovanile?
"Lavorare sui giovani è una cosa eccezionale, perché pur con le loro caratteristiche personali hanno una fame e una sete di conoscenza enormi. In uno sport come la pallacanestro legato quindi al rendimento di tante persone e all'unione di tanti parametri, diventa fondamentale la crescita personale e la capacità di relazionarsi con gli altri. Qui, come nella vita, ci sono difficoltà e momenti di fatica, sono regole di un gioco che non si può “resettare”. Cerchiamo di essere allenatori ma anche educatori perché questi ragazzi ne hanno il bisogno. Sarà una banalità ma oggi come oggi i mezzi di comunicazione sono spinti all'eccesso e creano solitudini meravigliose. I miti di oggi sono falsi, costruiti sul nulla e i ragazzi spesso non sono in grado di capire che certi traguardi si ottengono con il sudore e con il sacrificio. La Tv ti fa vedere l'aspetto commerciale del campione, non ti dice che un atleta ha lottato, faticato ed operato delle rinunce per arrivare dove si trova".

Che rapporto si instaura con i ragazzi?
"Sui rapporti relazionali cerchiamo di spronare questi ragazzi cercando di insegnare una cultura “del fare” piuttosto che del “parlare”. “Non sbaglia chi non fa” e per questo le parole spesso prendono il posto del rimboccarsi le maniche e del lavorare. E' dagli errori che si impara e si cresce quindi incentiviamo la fatica e il lavoro".

Qual é il suo obbiettivo?
"Non mi interessa sapere o vedere se c'è qualcuno con talento, nonostante ci siano effettivamente elementi molto interessanti dal punto di vista atletico. L'idea di fondo della società è quella di far capire ai ragazzi che all'A.I.C.S. si lavora tosto e si ottengono dei risultati. Per creare una mentalità vincente si deve lavorare e questa mentalità in futuro sarà certamente in grado di formare le nuove generazioni, non solo gli under 15".

Meglio giocatore o allenatore?
"Sono due cose totalmente diverse. Guardare la partita da sotto canestro o da fuori area come pivot o guardia, oppure dalla panchina e dagli spalti da giocatore o da allenatore non sono ruoli paragonabili. Sono modi di vedere lo sport da ottiche differenti. Per quanto mi riguarda penso che non smetterò mai di giocare. Non credevo di trovare così tanti stimoli nell'allenare, è "eccitante" lavorare insieme a Luca Gori, con questa banda di giovani simpatici e scalmanati!".

Clikka qui per la fotogallery della carriera di Marco Ricci